Girolamo Vannulli (attr.),
Lodovico Castelvetro,
olio su tela
Noto umanista, affiancò alla vocazione letteraria la formazione giuridica voluta dalla famiglia frequentando le Università di Bologna, Padova e Siena. A causa della sua vicinanza agli ambienti intellettuali più vivaci e prossimi alla libera interpretazione delle verità cristiane, ebbe una vita tormentata e morì in esilio, dopo essere stato condannato per eresia nel 1555 e costretto a rifugiarsi in Francia e in Svizzera. A lui si deve il programma iconografico della Sala del Fuoco, che sottolinea l’importanza delle origini romane della città.