Il tavolino per le elezioni comunali

Tra i mobili presenti in questa sala si distingue il tavolo per le elezioni comunali, ricordato nei documenti soltanto a partire dal 1586 come “Tavolo rotondo per le ballottazioni” con la funzione di sostenere l’urna contenente “le balle” ‒cioè le biglie bianche e nere‒ per le votazioni. Il tavolo in noce presenta lo stemma del Comune al centro del piano, sorretto da cariatidi e aquile ad ali spiegate. La finezza dell’intaglio ha indotto gli studiosi a riferirlo al maestro falegname Giacomo Cavazza, coinvolto nella realizzazione dell’arredo della camera del Podestà proprio in quegli anni. Di manifattura emiliana della seconda metà del Cinquecento e degli inizi del Seicento sono anche le tre cassapanche, dove sono visibili motivi floreali e figure umani e animali, e i due armadi riccamente intagliati.