Nicolò dell’Abate (Modena, 1510 ca. – Parigi, 1571?)

Nicolò dell'Abate, 
San Geminiano,
1537 

Nell’edizione del 1568 delle Vite di Giorgio Vasari si elogiano i modenesi come “artefici eccellenti nelle nostre arti”. Tra questi Vasari ricorda Nicolò dell’Abate, attribuendogli la decorazione dipinta che ornava il fregio del palazzo delle Beccherie dove erano collocate le botteghe dei macellai, da lui realizzata nel 1537 in collaborazione con il maestro Alberto Fontana agli inizi di una fortunata carriera che lo vide impegnato nella decorazione della Rocca di Scandiano, della Rocca di Soragna e successivamente a Bologna nelle sale di palazzo Torfanini e palazzo Poggi. Chiamato in Francia nel 1552 da Enrico II su suggerimento del Primaticcio il pittore modenese lavorò al suo fianco nelle sale del castello di Fontainebleau e realizzò altre opere perdute per la corte e la nobiltà francesi.