Dal 1600 ad oggi

Nel 1598 Modena diventa la nuova capitale del Ducato Estense. Subito dopo si avvia per la città una nuova stagione di cambiamenti, soprattutto con l’ascesa al trono di Francesco I d’Este, il quale si impegnò a rinnovarne il volto dopo il periodo infausto attribuito alla diffusione della peste del 1630. A partire dal 1608 si compie anche la fusione definitiva dei palazzi sede del potere. Elemento unificante del fronte principale è il lungo porticato a colonne marmoree che scandisce con ritmo uniforme l’involucro esterno. Il gruppo di terracotta di Antonio Begarelli, che si affacciava sulla Piazza dal Cinquecento, lasciò il posto alla statua dell’Immacolata Concezione, altra figura dal forte richiamo simbolico.

Il porticato marmoreo
Non dev’essere stato semplice per l’architetto Raffaele Rinaldi detto “il Menia” progettare nel Seicento un elemento architettonico in grado di fondere più palazzi costruiti in epoche diverse. Si trattava di dare forma all’attuale facciata del Municipio e l’architetto propose di inserire un porticato marmoreo di gusto classico che tutti riconobbero come la soluzione migliore; compiuto a più riprese, esso fu completato nel 1825 con l’aggiunta di tre arcate alle cinque già esistenti sul lato destro.

La statua della “Immacolata Concezione”
La statua settecentesca dell’Immacolata Concezione che si affaccia dalla balaustra marmorea della Torre dell’Orologio fu realizzata per volontà del devoto Antonio Pavarotti e, in origine, disposta all’angolo del Palazzo tra via Mondatora e Piazza XX Settembre. 
L’Immacolata fu qui collocata nel 1805 in occasione della venuta a Modena del Papa Pio VIII, in sostituzione della Madonna di Piazza di Antonio Begarelli che era stata rimossa dalla facciata del Palazzo negli anni della Rivoluzione Francese. La devozione dei modenesi per questa immagine fu tale che il Comune nel 1817 decise di accendere una lampada davanti ad essa tutti i sabati e, in occasione della ricorrenza dell’8 dicembre, fino al 1872 furono recitate in piazza le Litanie.